
L’assaggio trasversale di etichette e denominazioni della grande regione vinicola mostra una certa “pesantezza” nel lavoro in cantina sugli autoctoni più prestigiosi – dall’Aglianico al Fiano – mentre si fanno apprezzare vitigni più “sbarazzini” e croccanti. Mineralità e sapidità la fanno da padrone tra vulcani e solfatare. Leggi qui l’articolo di Giambattista Marchetto su Food&Wine

“Campania whites are proving their mettle when it comes to longevity. More than a handful of these cellar-worthy wines are proving that they can pass the test of time”: parola di Monica Larner, che su Robert Parker Wine Advocate racconta i suoi assaggi preferiti del 2022 Tra questi ci sono i vini campani, in particolare […]

‘Non solo Sagrantino. Nella piana di Spoleto che comprende un bel pezzo della Doc Montefalco è scattata l’ora di un grande bianco. Il Trebbiano Spoletino, questo vitigno antichissimo ma riscoperto solo da pochi anni. Incalza il più noto Grechetto e insidia la fama grossista di questo pezzo centrale dell’Umbria. Un’uva rustica e versatile, ricca di aroma e acidità, ottima anche spumantizzata e nelle lunghe macerazioni. Un vino da non perdere’

Dans mon dernier article consacré à la manifestation Campania Stories 2022, je vous ai promis une chronique un peu plus large consacrée à Campi Flegrei (Champs Phlégréens) à cette minuscule région viticole quasi urbaine qui fait partie de la commune de Naples. Quand je l’ai découverte pour la première fois, elle m’a bluffé complètement, ici les vignes sont plantées sur les cratères ou carrément à l’intérieur des anciens volcans. Continue reading